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PCTO e come valorizzarli?

Aggiornamento: 17 mag 2023

Politics Hub ospita il professore ed ex dirigente scolastico Michele Monopoli.


L’indifferenza del sistema scolastico verso le inclinazioni e le proposte degli studenti è oggigiorno quasi universale: in fin troppe scuole italiane i bisogni degli alunni riecheggiano perpetuamente tra i corridoi, in perenne attesa che la dirigenza dia loro udienza. L’attuale sistema va sempre più stretto a sempre più giovani: è perciò più che mai necessario mettere in contatto quei dirigenti comprensivi e disponibili con gli studenti in difficoltà e portare il frutto del loro dialogo nelle aule scolastiche. Perciò Politics Hub ha avuto il piacere e l’onore di accogliere il professore ed ex dirigente scolastico Michele Monopoli, pronto tanto ad accogliere i nostri spunti quanto a mettere sul tavolo la sua esperienza. L’argomento del nostro confronto non potevano che essere i PCTO, frequente oggetto di critiche di docenti e studenti.

La nostra analisi è partita dagli obiettivi prefissati alla nascita dell’ASL (Alternanza Scuola-Lavoro). Molti sono infatti convinti che il loro fine fosse connettere il mondo scolastico con quello imprenditoriale; in realtà, l’ASL nasceva per scommettere su delle competenze fino ad allora trascurate dalla didattica tradizionale, le competenze trasversali. Per lo stupore dei presenti, il professore ci ha raccontato dei primi riscontri, decisamente positivi; ben presto, però, l’ASL iniziò a guadagnarsi la sua non invidiabile reputazione. Questo cambio di rotta era dovuto a forti carenze nell’approccio ai PCTO e alla loro organizzazione. Infatti, moltissimi docenti lo videro e lo vedono come una fastidiosa sovrastruttura della didattica tradizionale, rinunciando quindi a far convergere le loro materie in un pacchetto di competenze integrato con l’ASL. Indicativo è il fatto che i PCTO spesso si svolgano nelle “pause didattiche”, di fatto negandone il valore educativo. Non è dunque una sorpresa che la loro organizzazione sia stata carente: la mancata selezione di figure specializzate ha infatti fatto sì che il carico organizzativo ricadesse sui tutor, anziché sulle scuole. Il professor Monopoli non si è però limitato a diagnosticare i problemi, come molti fanno, ma ha voluto proporre soluzioni concrete. In particolare, egli credeva fosse importante portare un nuovo approccio nei confronti dei PCTO nei Consigli di Classe e riorganizzarli in modo capillare, ricorrendo a una figura ad hoc coadiuvata da un'équipe didattico-pedagogica e formando adeguatamente i referenti dei progetti. Le novità, però, non si fermerebbero qui: secondo il professore è fondamentale lasciare l’ancoramento acritico al passato, tipico del nostro sistema, in favore di un’integrazione efficace delle nuove esigenze e delle vecchie eccellenze (come ad esempio il liceo classico). Per aiutare questa transizione, egli propone di ricorrere a bonus pecuniari destinati ai docenti più competenti e innovativi, citando un algoritmo particolarmente efficace sperimentato al Beccaria di Milano. Pur capendo le preoccupazioni dei sindacati, egli critica l’opposizione a tali novità, sintomatica di una carenza di meritocrazia all’interno del sistema scolastico. In conclusione, il professor Monopoli ha voluto dedicare gli ultimi minuti del suo intervento al difficile periodo della DAD, che ha colpito milioni di studenti durante quelli che lui crede essere gli anni più belli della vita. Il suo ultimo invito è stato quindi quello ad ascoltare di più le esigenze degli studenti, posti di fronte tanto a difficoltà quanto a opportunità eccezionali.

Dopo l’evento, il professor Monopoli ha voluto ascoltare la nostra storia con i PCTO e la scuola, ulteriore prova della sua dedizione alla causa. L’atmosfera di collaborazione e reciproca stima che cerca di instaurare coi suoi studenti, già auspicata da Quintiliano, è la base necessaria di qualsiasi riforma che voglia affrontare le criticità dell’attuale sistema scolastico e, come abbiamo potuto sperimentare in prima persona, la chiave perché gli studenti si appassionino alla scuola e abbiano a cuore, anche in futuro, il suo miglioramento. Ringraziamo dunque il professore e invitiamo voi lettori a unirvi al nostro percorso.


Mathias Caccia



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