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I progetti per una nuova Costituzione Europea

L'Hackathon si racconta.


Un mormorio concitato attraversa l’intera sala. Alcuni si rivolgono ai vicini, desiderosi di far valere le proprie idee; altri ascoltano attentamente, aspettando il momento giusto per intervenire. Il motivo di tale agitazione è presto detto: ai presenti spetta l’arduo compito di delineare il loro progetto per l’Europa del futuro. Sopra questa platea si radunano gli ascoltatori più attenti, pronti ad annotare gli spunti più interessanti. Alcuni si sporgono e offrono ai presenti consigli e provocazioni, presto integrati nelle loro riflessioni.

Ad animare questa scena non sono però politici o burocrati, bensì ragazzi di 17 e 18 anni: Politics Hub ha infatti deciso di dare a 54 di loro l’opportunità di partecipare al suo Hackathon e redigere così un progetto per una Costituzione Europea che rifletta la loro visione sociale, politica ed economica del Vecchio Continente.


Organizzare un simile evento è stata una sfida tutt’altro che semplice.

Innanzitutto bisognava preparare i partecipanti al compito che li attendeva. Come si è presto constatato, le difficoltà insite nello scrivere un testo costituzionale possono sembrare insormontabili anche agli studenti più agguerriti, tanto più se hanno poco tempo a disposizione. Per questo motivo sono stati invitati ospiti in grado di spiegare in modo essenziale, ma preciso, le nozioni di diritto necessarie alla riuscita del progetto: a tale appello hanno risposto i professori Luigi Testa e Stefano Bastianon, il dottor Pietro Milani e le Onorevoli Patrizia Tria ed Eleonora Evi.


Successivamente occorreva assisterli nella creazione della loro Costituzione, sciogliendo i loro dubbi in merito e assicurandosi che non smarrissero la “retta via”. Così i soci dell’associazione si sono impegnati a documentarsi e a confrontarsi sui temi più spinosi di politica, filosofia ed economia, non senza incorrere in qualche dibattito, e hanno studiato i meccanismi legislativi, esecutivi e giudiziari immancabili in ogni Costituzione scritta come si deve. Grazie a questa preparazione i partecipanti hanno potuto formarsi al meglio in vista della sfida che li attendeva. Molti tra organizzatori e partecipanti hanno sottolineato il clima disteso e fruttuoso dell’evento: infatti, grazie a un confronto meno “scolastico” e più genuino, si è potuti arrivare a una vera comunione di intenti e reciproca comprensione, sbocciate poi nelle Costituzioni prodotte dai vari gruppi.

Infine è arrivato il fatidico momento della presentazione e della valutazione degli elaborati, affidata agli associati coadiuvati dall’Onorevole Isabella Tovaglieri e dal sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. Degni di nota sono i fattori che accomunano i vari progetti, primo su tutti il federalismo. La forma di governo sognata da Cattaneo come anche dai confinati di Ventotene ha infatti affascinato tutti i gruppi, che l’hanno però rielaborata in sfumature diverse: mentre alcuni la limitavano all’esercito comune, altri volevano ampliarla a tutti gli ambiti della vita politica europea. Non meno importante per i gruppi è stata l’inclusività sociale e culturale: tutti hanno cercato di infondere lo spirito del motto In varietate concordia nelle loro Costituzioni, seguendo ciascuno la propria strada. Mentre alcuni gruppi si sono concentrati sulla conciliazione di realtà storiche diverse tra loro, altri hanno posto maggiore attenzione sulla lotta alle discriminazioni: interessante in tal senso è stato l’uso che uno dei gruppi ha fatto di schwa e asterischi, al posto dei più tradizionali morfemi flessionali (o/a) e plurali maschili. Da ultimo è giusto e necessario segnalare come i partecipanti abbiano tentato di correggere le storture delle forme politiche italiane ed europee. La parola d’ordine per ciascuno di questi tentativi è stata semplificare: un messaggio non troppo velato alle istituzioni, evidentemente carenti in questo aspetto.


In conclusione, l’Hackathon è stato per tutti i partecipanti un prezioso momento di formazione e confronto su tematiche troppo spesso ignorate dal sistema scolastico, culminato in un limpido esempio di cittadinanza attiva. Perciò l’associazione vuole ringraziare il Liceo “Daniele Crespi” e l’ITE “Enrico Tosi” di Busto Arsizio, il Liceo “Talisio Tirinnanzi” di Legnano e l’ISISS “Don Milani” di Tradate in primo luogo per la volontà di offrire ai loro studenti un’esperienza didattica completa, che vada oltre la semplice lezione frontale, e in secondo luogo per la fiducia dimostrataci con la partecipazione entusiasta e numerosa. Ma sarebbe un errore limitare questo evento al suo aspetto formativo: esso va inserito in un contesto più ampio, quello dell’articolo 10 del nostro Manifesto, che afferma il diritto-dovere di costruire l’Europa del futuro. Politics Hub, come anche le scuole partecipanti e il Comune di Busto Arsizio, che ha ospitato l’evento, credono fermamente in questo principio. Gli studenti non solo lo sottoscrivono, ma si sono anche dimostrati pronti a partecipare concretamente a un progetto più grande che coinvolga gli italiani, i tedeschi e i francesi tanto quanto gli estoni, i croati e i maltesi. Nelle parole di Rossi e Spinelli, “La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!”.


 

Filippo Latino

Giulia Tirinnanzi

Mathias Caccia



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