In questi giorni abbiamo assistito ad un acceso dibattito legato alle misure che il governo italiano intende adottare durante le festività natalizie.
Infatti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in data 3 Dicembre 2020 ha firmato un nuovo Dpcm secondo il quale dal 21 Dicembre al 6 Gennaio sono vietati tutti gli spostamenti tra Regioni diverse e da/per le Province autonome di Trento e Bolzano, ma soprattutto nei giorni 25 e 26 Dicembre e primo Gennaio sono vietati su tutto il territorio nazionale anche gli spostamenti tra Comuni; rimane ancora in vigore il divieto di spostarsi dalle ore 22.
Immediata è stata la reazione di numerose forze politiche, come i partiti di centrodestra, ma anche di alcune ali della maggioranza, come Italia Viva, che hanno manifestato un certo disaccordo considerando tali misure eccessivamente restrittive e incuranti di alcune conseguenze che potrebbero derivare in particolare dal divieto di spostarsi tra i comuni: si è sottolineato che in questo modo sarebbero penalizzate soprattutto le persone anziane che vivono da sole o non autosufficienti, oltre che coloro che abitano in comuni molto piccoli.
Il Premier Conte si è detto disponibile ad una riflessione su queste misure ed è stato reso noto che in data 16 Dicembre 2020 a Palazzo Madama verrà discusso e votato il testo di una mozione presentata dal centrodestra allo scopo di cancellare direttamente il divieto di spostarsi tra i comuni nei giorni sopra indicati.
Ma proprio mentre sembra che si proceda verso un allentamento delle misure previste, è arrivato nelle ultime ore, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della cabina di regia del ministero della Salute, il monito di Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto superiore di sanità, che ha affermato:
L'incidenza della diagnosi è lontana dai livelli che permettono il ripristino della fase di contenimento. Il forte impatto sui servizi sanitari richiede di essere molto cauti, evitando di ridurre le misure di mitigazione, comprese quelle sulla mobilità.
Parole abbastanza chiare ed inequivocabili, che esortano a mantenere ancora un livello alto di prudenza e di responsabilità poiché se da un lato gli sforzi delle settimane precedenti hanno dato buoni risultati, dall’altro il numero di positivi rimane tuttora significativo e sono necessari ulteriori sforzi affinché esso diminuisca.
In linea con queste parole già diversi giorni fa si è posta la Chiesa cattolica, che si è detta disponibile a prendere le misure necessarie per rispettare le regole anti-Covid. Lo stesso Papa Francesco ha deciso di anticipare la celebrazione da lui presieduta nella Basilica di San Pietro il 24 Dicembre alle ore 19.30.
Sentire parlare ancora di sforzi e di misure restrittive, soprattutto di fronte alle festività natalizie, che rappresentano per la maggior parte degli italiani un momento tradizionalmente di festa e convivialità, e che per molti cristiani sono un momento spirituale fondamentale, sembra davvero insostenibile. Non poter trascorrere questi giorni festivi con i propri cari e dover rinunciare alle abitudini che li hanno sempre caratterizzati lascia una patina di tristezza che difficilmente sarà cancellabile.
Eppure questo anno così tremendo ci chiede ancora alcuni sacrifici necessari per salvaguardare la salute nostra, delle persone che amiamo e di tutti i nostri concittadini.
Per fortuna, però, Natale, nel suo senso più puro, arriva in qualunque situazione ci troviamo ad affrontare e porta con sé un messaggio che, qualsiasi siano le nostre credenze, può farci vivere anche solo con un po’ di speranza in più questo momento così difficile. Come ha scritto una penna celeberrima (non la mia, ahimè, ma quella di J.K. Rowling) alcuni anni fa, la felicità può essere trovata anche nei momenti più bui se solo ci si ricorda di accendere la luce.
Sofia Barletta
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